Oggi voglio condividere la storia speciale che c’è dietro queste foto che ho scattato al parco del mio paese. Alla prossima avventura! © Davide Zanin, Reporter della Natura
Era una domenica di maggio, e mentre le mie figlie, Anastasia e Valentina, si divertivano tra altalene e scivoli, ho notato un frenetico via vai di calabroni sulla corteccia di una quercia del parco. Anche l'odore agrodolce della linfa zuccherina che fuoriusciva dalla corteccia aveva catturato la mia attenzione.
Ho lasciato le bambine con mia moglie e sono corso subito a casa, a prendere la fotocamera con l’ingombrante obiettivo 200-600mm, inizialmente scettico su come potesse funzionare per delle fotografie “macro”. Tornato al parco, ho cominciato a scattare quasi sdraiato a terra. Dopo una mezz'oretta, mi sono ritrovato circondato da una decina di bambini, curiosi di vedere le foto sullo schermo della mia fotocamera. È sempre un piacere condividere questi momenti di scoperta con i più piccoli.
Nessuno sembrava essersi accorto del piccolo mondo nascosto attorno a quel tronco, nonostante il parco fosse pieno. I protagonisti principali erano i calabroni (Vespa crabro), ma non erano soli: farfalle (Vanessa atalanta), formiche e mosche varie si univano alla festa.
Un calabrone può attaccare sia le farfalle che altri insetti perché si nutre anche di carne, ma su quel tronco nessuno scappava, e i calabroni riuscivano a fatica a scacciare le farfalle. Tutti volevano la linfa zuccherina che fuoriusciva dalla corteccia. Proprio come in Africa quando prede e predatori si ritrovano insieme all'unica pozza d'acqua disponibile nei periodi di siccità.
Ecco alcuni degli scatti più apprezzati dalle mie figlie e dai bambini che quel giorno si sono avvicinati a me. Spero che anche voi possiate apprezzare questi momenti di natura sorprendente.
Puoi vedere le foto anche sulla mia pagina Instagram @faunanet.
Alla prossima avventura!
© Davide Zanin, Reporter della Natura