Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità, Cosa c’è di buono in tutto questo, oh me, oh vita? Risposta: Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità,
Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso.
Frase stupenda, che ogni tanto risuona nella mia mente. Nel cuore del bosco, nell'abbraccio dell’autunno, ogni foglia sembra raccontare un frammento di vita che si rinnova. Qui, dove il tempo rallenta e la natura parla il suo linguaggio segreto, mi fermo a contemplare.
di me stesso che sempre mi rimprovero, (Perché chi più stolto di me, chi più infedele?)
di occhi che invano bramano la luce, degli scopi meschini, della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, delle sordide folle ansimanti che vedo intorno a me,
degli anni inutili e vuoti del resto, io intrecciato col resto,
la domanda, ahimé! Così triste, ricorrente
Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso.>
"Oh me! Oh vita!" è una poesia che si apre con un lamento, un grido di smarrimento e affanno, quasi un sospiro di disperazione. Ma, procedendo, si rivela un potente elogio alla vita, un inno appassionato alla bellezza dell’essere e alla meraviglia di esistere. Che profondità ragazzi, forse stavolta sono andato un po’ oltre, ma spero comunque di avervi strappato un sorriso. Ora vado a riguardarmi L’attimo fuggente! © Davide Zanin | Reporter della Natura
Come diceva Walt Whitman: 'Contribuisci con un verso'. Il mio è un verso fatto di immagini, di attimi catturati, di storie nascoste tra le radici e il muschio. La natura è la mia musa, il bosco il mio tempio, e ogni fotografia un tentativo di restituire ciò che queste foreste mi donano.