Quando pensiamo alla Pianura Padana, immaginiamo un paesaggio ormai trasformato dall’uomo, fatto di coltivazioni, infrastrutture e città. Eppure, la natura ha ancora storie incredibili da raccontare. Una di queste è la recente scoperta di Leprocaulon inexpectatum, un nuovo lichene, mai descritto prima, individuato tra Lombardia e Piemonte dai ricercatori dell’Università di Bologna e pubblicato sulla rivista scientifica The Lichenologist. Il nome inexpectatum non è casuale: significa “inaspettato”, perché nessuno si sarebbe immaginato di trovarlo in un’area così fortemente antropizzata. Ma oltre alla sorpresa, questa scoperta offre spunti fondamentali per il monitoraggio ambientale, la conservazione e persino applicazioni future. I licheni sono tra gli organismi più affascinanti e resilienti della natura. Non sono né piante né funghi, ma una simbiosi tra un fungo e un organismo fotosintetico (alga o cianobatterio). La particolarità di L. inexpectatum? Il suo partner fotosintetico è una specie non ancora descritta del genere Symbiochloris. Questo significa che, oltre a un nuovo lichene, è stato scoperto anche un nuovo microrganismo, ampliando la nostra comprensione della biodiversità microscopica.
Ma quali sono le applicazioni e le implicazioni di questa scoperta? 1. Indicatori ecologici 2. Monitoraggio ambientale 3. Conservazione della biodiversità 4. Studi sulla simbiosi 5. Potenziali applicazioni biotecnologiche 6. Approfondimenti sulla tassonomia lichenica
La presenza di L. inexpectatum in habitat come le foreste alluvionali e i castagneti secolari lo rende un possibile bioindicatore dello stato di salute di questi ecosistemi.
È stato osservato che il lichene è strettamente legato ad alberi con corteccia rugosa e subacida, il che potrebbe renderlo un utile strumento di studio per gli effetti delle variazioni ambientali sugli ecosistemi forestali.
Scoprire una nuova specie in un’area fortemente antropizzata sottolinea quanto la biodiversità possa ancora sorprenderci. L. inexpectatum è raro, e il suo studio aiuta a comprendere meglio gli equilibri fragili degli ecosistemi in cui vive.
Il fatto che il lichene ospiti un partner fotosintetico mai descritto apre nuovi scenari di ricerca sulle relazioni mutualistiche nei licheni, con possibili implicazioni per la scienza della conservazione e l’ecologia microbica.
L. inexpectatum produce acido usnico e zeorina, due composti noti per le loro proprietà biologiche, con possibili sviluppi in campo farmaceutico e cosmetico.
Grazie a studi morfologici, chimici e genetici, questa scoperta consente di differenziare il nuovo lichene da specie simili, migliorando la precisione nelle identificazioni e nella classificazione dei licheni.
In un mondo sempre più dominato dall’impatto umano, questa scoperta dimostra che la natura non smette mai di sorprenderci e che la ricerca scientifica ha ancora un ruolo fondamentale nella tutela del nostro pianeta. Quante altre specie “inaspettate” si nascondono sotto i nostri occhi? Forse, il segreto è continuare a osservare, studiare e proteggere ciò che abbiamo. Scoperta pubblicata su The Lichenologist Gheza G., Malíček J., Vančurová L., Feiertag D., Nascimbene J., Mayrhofer H. 2025. The epiphytic leprose Leprocaulon inexpectatum sp. nov. (Ascomycota, Leprocaulaceae) from Italy and its photosynthetic partner Symbiochloris. The Lichenologist 57: 1-12. Testo di Davide Zanin | Reporter della Natura
Foto di Gabriele Gheza (visita il suo Blog https://lichenidilombardia.home.blog/ )